Le ricette di Livio: triglie in guazzetto
Nei miei post precedenti, spesso ho accompagnato la ricetta del giorno con un mio ricordo, perché la cucina, secondo me, è portatrice di ricordi...nei gesti, nei colori e nei sapori. Tutte le ricette di pesce che conosco, sono legate alla maestria del mio papà.
Ed è per questo che, in suo onore, inauguro, oggi, una nuova rubrica, "le ricette di Livio", condividendo con voi la ricetta delle TRIGLIE IN GUAZZETTO. GNAMMI!
Inizio con le triglie, perché è il mio ed il suo pesce preferito. Da molti snobbato perché (effettivamente) ha tante spine, tuttavia il suo sapore e la consistenza della sua polpa non ha eguali.
La triglia è un pesce sia di scoglio (la qualità più pregiata) e sia di fango. La differenza la vedete soprattutto nel prezzo!!! Prediligete sempre quella di scoglio, è molto più buona, anche se più costosa.
E' un pesce dal colore bruno-rosso vivo, e si può trovare di diverse "taglie". Quelle piccole, sono ottime per la frittura, e, in questo caso, diventano un piatto goloso per tutti! Le triglie di taglia medio-grande, come queste, sono ottime, invece, per la ricetta di oggi!
Mi raccomando quando si parla di pesce, si parla del pescato del giorno, fresco, con le squame lucenti e gli occhi sporgenti e lucidi (se sono infossati e opachi...non è proprio fresco!).
Ricordo ancora il mio papà tra i banchi del mercato ittico, a scegliere e valutare il pesce con cura, scambiando opinioni e battute con i pescatori. Per lui era una vera e propria arte, un momento sacro, quello della scelta! Forse anche più importante della ricetta stessa, perchè, diceva, "se trovi la materia prima di eccellenza, la ricetta sarà buona a prescindere!"
Una volta a casa, iniziava il rito: lui puliva il pesce, eliminando le interiora e squamando la pelle, e, mentre lo faceva, mi raccontava qualche storia, a volte citava addirittura alcuni autori latini, dove aveva trovato alcuni riferimenti sugli alimenti o su determinate ricette. Per le triglie ripeteva sempre: "erano molto apprezzate dagli antichi romani, tanto che sono citate addirittura da Plinio il Vecchio". Erano momenti istruttivi in tutti i sensi :) era il mio Piero Angela personale!
Tornando alla ricetta, oggi non ho sempre il tempo o la pazienza di pulire da sola il pesce, per questo mi affido spesso al mio pescivendolo di fiducia, che in alcuni casi è anche più esperto di me :)
Mentre continuo a raccontarvi la ricetta di Livio (che ormai avrete capito, era il nome del mio papà!), che ne dite, mettete il grembiule anche voi e preparate con me le TRIGLIE IN GUAZZETTO? Una ricetta facile e veloce che vi farà innamorare!
Allora vediamo gli ingredienti per 2 persone:
- 4 triglie medie (circa 120-150 gr ciascuna)
- 250gr di pomodori freschi maturi o pomodorini
- 1 aglio
- 2-3 rametti di prezzemolo
- sale q.b.
- olio evo q.b.
Per capire come prepararle, torniamo al ricordo di mio padre, e vediamo come fare.
Una volta che si era assicurato la pulizia del pesce, prendeva una padella e metteva a rosolare l'aglio e un rametto di prezzemolo. Io nel frattempo ero l'addetta al pomodoro, che lavavo, pelavo e tagliavo a pezzettini. Lo mettevo in una ciotola e lo riconsegnavo allo "chef", che nel frattempo era lì a sorvegliare l'aglio e il prezzemolo, affinché il primo non si imbrunisse troppo e il secondo che non si bruciasse.
Prima di versare il pomodoro, toglieva il prezzemolo; poi io quasi sempre gli imponevo di togliere anche l'aglio perché non volevo poi ritrovarmelo nel piatto. Voi, a vostro gusto, potete anche lasciarlo, come ho fatto io oggi!
Quando versava il pomodoro, dalla padella si sprigionava un profumo meraviglioso, accompagnato da uno sfrigolio bello intenso! Lasciava cuocere il pomodoro per almeno 15-20 minuti, aggiungendo anche un pò d'acqua, per non farlo asciugare troppo.
Per ultimo metteva le triglie, che faceva cuocere solo per 2-3 minuti per lato.
Quando doveva girare le triglie mi faceva sempre avvicinare, per farmi memorizzare bene tutti i suoi gesti, delicati e ipnotizzanti, che faceva per non romperle. State attenti anche voi, mi raccomando.
Le triglie sono pronte, e oggi, come allora, una volta impiattate, aggiungo una manciata di prezzemolo fresco tritato. Prima ancora di gustarlo, mi avvicino al piatto e, chiudendo gli occhi, mi inebrio, per prima cosa, con il suo meraviglioso profumo, proprio come faceva mio padre.
Le triglie sono pronte, e oggi, come allora, una volta impiattate, aggiungo una manciata di prezzemolo fresco tritato. Prima ancora di gustarlo, mi avvicino al piatto e, chiudendo gli occhi, mi inebrio, per prima cosa, con il suo meraviglioso profumo, proprio come faceva mio padre.
Se lascio gli occhi chiusi, sotto l'effetto di questo profumo, posso quasi rivederlo, mentre inspira il dolce profumo della sua ricetta, prima di passarmi il piatto, dove sapeva di aver messo tutto il suo amore!
Provatele anche voi, e ditemi se vi è piaciuta.
Alla prossima ricetta, allora. Ciao!
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